For those about to Rock?! We salute you!!

Alcol, donnacce, sudore in scena e pessimo cibo nel backstage non indeboliscono: è tutta salute!
(Bon Scott)

 

Attenzione: questo articolo contiene Rock’n’Roll, quindi molte parolacce. Se ne sconsiglia la lettura ai minori e ai benpensanti…

E’ notizia di questi giorni: Brian Jhonson, storico e longevo cantante degli AC/DC deve smetterla di andare in tour. Perché, come a volte accade, soprattutto se si è dei vecchi rocker durissimi, sta diventando sordo; si insomma, se non la smette di fare il galletto sul palco rischia di sentirle per davvero, le Hells Bells, e di sentire solo quelle per il resto dei suoi giorni. La cosa che ha gettato tutti nel panico, provocando indignazione (compreso qui in officina, vedeste che musi lunghi…) è che il sostituto scelto per finire il tour sarebbe Axl Rose, leader e maresciallo supremo dei (mai dimenticati) Guns’n’Roses. Ovviamente le reazioni (giustamente) scioccate di tutti i fan non si sono fatte attendere e in molti, a partire dai fan danesi stanno pretendendo la restituzione dei soldi del biglietto, cosa che in termini economici per la band e soprattutto per l’organizzazione sarebbe una catastrofe. I cinici mi diranno, ma Capo, sai che gli frega a questi vecchietti milionari? Vero, ma credo che quando si va a “ravanare nell’intimo” del conto in banca chiunque si senta perlomeno un pochino in ansia.
Ma vedete, non è di questo (tristissimo) avvicendamento che voglio parlare con voi, miei fedeli e roccheggianti lettori; prendo spunto per mettere in fila un po’ di fatti Rock’n’ Roll. Per parlare un po’ del genio che va a letto con la follia, del sesso e droga, della morte, degli amici e dei fratelli che purtroppo non sono più qui a bere birra con noi.

Gli AC/DC sono la quintessenza dell’ Hard Rock, ne sono i padri padroni, i Colonnelli, la colonna portante e durissima che per quattro decenni ha sparato in alto fino al cielo l’elettricità fatta musica; hanno pubblicato pezzi come Highway to hell, Back in black, Shock me all night long, High voltage, Thunderstruck. Quando li senti, proprio perché usano sempre quei tre accordi in croce, li riconosci al volo, prima o poi tutti hanno sentito (o subito, dipende dai punti di vista) la loro musica. Hanno fatto colonne sonore (Brivido, Last action Hero) e canzoni immortali. Hanno scritto la colonna sonora della vita di molti di noi, ci hanno fatto semplicemente schifo o ci hanno portato alle stelle. E hanno preso il nome da un’aspirapolvere.
Non è da tutti saper fare una cosa come questa (soprattutto prendere il nome da un’aspirapolvere…). Cinque ragazzi australiani emigrati dall’Inghilterra, ma comunque a tutti gli effetti australiani che hanno scalato l’Olimpo del Rock a colpi di chitarra, urli, e riff devastanti. Era il 1974 quando una scarica elettrica si abbatté su Adelaide: tal Dave Evans prese la porta, e l’usciere era un disadattato e incredibilmente talentuoso ragazzo di Freemantle, Bon Scott. Il resto è storia.

High voltage, TNT,Dirty deeds done dirt cheap, Let there be rock, Powerage, If you want blood you’ve got it, Highway to hell. Sei album uno più bello dell’altro, uno più potente dell’altro, uno più cazzuto dell’altro. Rock duro e sensuale, perché Bon era così, una bomba sexy che sul palco (e in vinile) sapeva tirar fuori una voce birichina e vogliosa. Perché Bon Scott aveva voglia di tutto: musica, risse, alcol e donnacce. Si metteva nei guai come una persona sana di mente si cambia i calzini, amava troppo e beveva sempre troppo.
Era un personaggio folle e dissacrante, che non aveva paura di nulla, che cantava come un animale in gabbia e che sapeva come divertirsi e far divertire; in un modo tutto suo amava la vita. Quando ascolti i suoi dischi ti sembra di entrare con lui ad una festa a cui non siete stati invitati, ma alla quale non potete rinunciare e quindi combinate un gran casino; Bon era così gente, prendere o lasciare.

 

bonscott

Don Bon, il suo personaggio prediletto… il vero reverendo del Rock’nRoll!

 

Gli AC/DC diventavano sempre più un gruppo incentrato su voce e chitarra, la voce di Bon e la Diavoletto di quel diavolo di Angus Young, chitarrista dallo status mitologico, anche grazie al suo travestimento da scolaretto delinquente e la gambettina sempre sollevata a saltellare, come un bambino maleducato che grazie alla sei corde può fare quello che ai comuni mortali è precluso. Il diavolo e l’acqua santa, perché i due non potevano essere più diversi: Bon alcolizzato e mezzo fatto, Angus apparentemente solo un gran fumatore. Angus Young è sempre stata una persona riservata e apparentemente diverso dai quei fuori di testa dei suoi colleghi,  ma nonostante tutto i due sul palco erano una commistione perfetta, una miscela di polvere da sparo e corrente alternata che faceva saltare in aria i benpensanti e i bacchettoni.

 

bon angus

Wisky e latte più?

 

Poi arrivò la notte tra il 18 e 19 febbraio del 1980. A Londra faceva un freddo cane, e un tale di nome Alistair Kinnear pensa bene di lasciare un ubriachissimo Bon in auto, una Renault 5 davanti a casa sua, perché non riesce a svegliarlo. Solo nel tardo pomeriggio scende per controllarlo ma ormai Bon è morto, la corsa in ospedale è inutile. Anche se qui le cose si complicano, perché Paul Chapman, il chitarrista degli UFO dice di aver saputo della morte di Bon non nel tardo pomeriggio, ma intorno alle 10,30 del mattino dall’amico comune Joe King (assistente tecnico e pusher di fiducia). Quando ero un giovane appassionato girava la leggenda metropolitana secondo cui Scott era morto a causa di una scarica elettrica uscita dal suo microfono… il cantante degli AC/DC morto fulminato! Ma nessuno ci trovava nulla di comico. Il mistero sulla sua morte persiste, ma l’unica cosa certa è che quella notte è morto un pezzo del Rock; solo pochi mesi prima era uscito l’album “Autostrada per l’inferno” e a quanto pare Ronald Belford Scott, di trentatré anni, l’aveva trovata in fretta, e l’aveva percorsa fino in fondo pagando il pedaggio completo.
Il suo sostituto è il nostro Brian Jhonson, che molti all’inizio non approvano, nessuno credo sarebbe stato accettato dopo una notte di ghiaccio come quella del 1980 (pensate ai Metallica/Alcholica). Alla fine è entrato nei nostri cuori, lo ha fatto con forza e lo dimostra la rivolta in atto in questi giorni in tutto il mondo. Io personalmente lo stimo moltissimo, anche perché abbiamo una passione in comune:l’automobilismo. L’anno scorso l’unica data italiana è stata all’autodromo di Imola perché Brian si è letteralmente innamorato di quel posto…. se non è passione questa!
Gli AC/DC hanno continuato col loro rock sanguigno e proletario anche dopo essere usciti dalle fabbriche metalmeccaniche a favore dei Country Club più esclusivi d’Australia, hanno continuato alla grande, ma la sfortuna ha continuato a perseguitarli, come se il Rock’n’Roll duro chiedesse un tributo ogni volta che si arriva troppo in alto. Un biglietto da pagare per rimanere nel Club di Quelli Cazzuti.
Prima il tumore (tenuto nascosto), poi un pacemaker e alla fine un ictus dell’eminenza grigia e fondatore sempre in ombra, il fratello maggiore Malcom Young; e poi il tracollo finale: la demenza senile. Malcom ora è in una struttura dove viene curato e se Angus o il fratello George lo vanno a trovare non li riconosce. E’ in uno di quei posti dove si mettono gli anziani malati, e se non fosse tragico potrebbe diventare quasi comico; quante volte nel passato abbiamo scherzato su queste cose, quante volte ci si immaginava da vecchi: rocchettari tatuati e capelloni sulla sedia a rotelle con l’infermiera che ci asciuga la bava alla bocca. Ecco. Il giorno è arrivato e adesso non fa più ridere; adesso non siamo più giovani, non siamo più immortali, ma tremendamente umani, con tutte le debolezze del caso. Bene rocchettari capelloni, benvenuti sul pianeta terra! Come se tutto questo non fosse abbastanza ci ha messo lo zampino anche il destino dei dannati: Phil Rudd, il batterista, è stato accusato in Nuova Zelanda di minacce di morte e possesso di stupefacenti, e mentre era in libertà vigilata è pure stato coinvolto in una brutta rissa con uno dei testimoni, diciamo pure che rischia grosso e ne Angus ne Brian lo rivogliono in squadra. Sembra davvero che a volte il gioco duro chiede di pagare un tributo di sangue e di dolore, ma è anche vero che lo stesso gioco ti rende immortale.
Io sono solo un capofficina, non ho mai suonato nessuno strumento, ma ho ascoltato così tanta musica che mi chiedo dove ho trovato il tempo per farlo, ho ascoltato così tanto gli AC/DC da conoscerli, mi sono entrati dentro come un treno in corsa: il loro rock semplice e genuino, la potenza anarchica della ribellione, la voglia di non morire mai. Semplicemente li adoro, come si fa con le cose che ti fanno stare bene, che ti dicono che tutto è ok;  anche se stai costeggiando l’autostrada per l’inferno su un treno imbottito di TNT sai che l’unico motivo per cui se ancora vivo è perché stai ascoltando del fottuto Rock’n’Roll. E anche se ormai sei adulto non importa: per tre minuti e mezzo puoi tornare ad essere un anarchico senza legge e senza nessun controllo.

Il Rock’n’ Roll ti salva la vita e te la toglie, dipende da quale parte della lama vai a finire, ma soprattutto dipende da quando riesci a dire basta all’eccesso e a trovare la salvezza.
quel che pero’ è certo è che la University Of South Australia ha compiuto uno studio (l’università esiste davvero!) secondo cui ascoltare rock duro ad alto volume aiuta l’assorbimento dei farmaci chemioterapici…. e il test è stato fatto facendo ascoltare ai pazienti proprio Thunderstruck…. beh ragazzi, la scienza ha convalidato cose che noi sapevamo da tempo!

Sdrammatizzando, com’è nella natura di questa officina, possiamo  dire che nonostante tutto però, i superstiti sono dei vecchietti arzilli e carichi, e che di certo non hanno voglia di mollare il colpo e andare in pensione. Forse hanno perso un po’ di smalto, ma sapete? Citando i Negrita vi lascio con questo commento: guarda che per giudicare devi un po’ saperci fare….

 

Categorie: Biografie, Cantanti, Grammofono, Gruppi musicali, Musicisti

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